
Il covid 19 sta cambiando la nostra vita da piu’ di un anno.
In Italia si contano 3.78 MLN di casi totali e 115.000 decessi da inizio pandemia. Numeri pero che potrebbero variare in quanto il conteggio dello scorso anno si stima nettamente superiore alle previsioni. Anche il numero di contagi sembra non sia del tutto attendibile, infatti dalle ultime stime sembra che la tracciabilità dei casi sia affidata solo ai tamponi molecolari effettuati nella giornata di analisi stessa e senza tener conto di tutti i test rapidi mediante tampone effettuati nelle Farmacie Italiane o presso i medici di base e le strutture sanitarie accreditate.
Da molti mesi ormai però il covid non colpisce solo le vittime e le famiglie, ma anche gli imprenditori, sempre più oppressi dalle restrizioni del governo e dal coprifuoco. i più colpiti dalla situazione sono palestre, cinema, teatri e lavoratori del mondo dello spettacolo. Anche per bar e ristoranti che lavorano solo con l’asporto la situazione è diventata davvero complicata. Gli ultimi scontri contro la polizia per manifestare contro il governo e le restrizioni ci furono a Napoli, Milano e Roma ma anche nei centri piu’ piccoli soltanto lo scorso ottobre.
Ieri durante l’ennesima delle manifestazione intitolata “IO APRO” indetta dagli imprenditori Italiani stanchi della situazione economica Italiana, dove diverse attività in barba ai decreti hanno deciso di aprire le proprie attività, si sono verificati fenomeni violenti. A Roma diversi scontri e momenti di tensione con la polizia sono partiti da Piazza San Silvestro per poi dirigersi verso il centro storico a Piazza del Popolo con meta finale Palazzo Montecitorio. Tra gli slogan dei manifestanti di cui alcuni pacifici e altri di fazione violenta c’erano:
”Noi non siamo criminali ma pacifici / riaperture subito / libertà / La paura di morire non ci sta facendo vivere”
Ovviamente dal governo sono state prese le distanze dalle manifestazioni di violenza verificatesi. Il M5S le ha definite gravi violenze contro le forze dell’ordine, Boccia invece grida lo stop alle violenze e il via ai sussidi mentre Bernini non giustifica la disperazione con la violenza.