INTERVISTA ESCLUSIVA A VINCENZO FERRERA DIRETTAMENTE DA MARE FUORI

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Vincenzo Ferrera “Beppe”, grazie alla sua bravura, si fa apprezzare dal grande pubblico e dal suo team di lavoro.

Vincenzo ha scelto TRASH MAGAZINE per un’intervista ESCLUSIVA dopo il successo della serie “Mare Fuori”.

Ecco cosa ha risposto alle domande del direttore di Trash Magazine, Valerio Riccobono:

Vincenzo Ferrera

Come è stata l’infanzia di Vincenzo?

È stata un’infanzia tutto sommato normale. Sono figlio di una coppia felice, composta da
una casalinga ed un medico neurologo, ed ho un fratello di quattro anni più giovane. Ho
avuto un’infanzia abbastanza spensierata.

Da bambino avevi un sogno nel cassetto?

No, non faccio parte di quegli attori che dicono che non avrebbero saputo fare altro. Avrei
potuto fare benissimo il medico, il teatro è una passione iniziata dopo la scuola e non una
vocazione sorta nell’infanzia. Ho iniziato a seguire dei laboratori teatrali solo dopo la
scuola, ci sono bambini prodigio ma quella è un’altra storia.

Descriviti con tre parole: nella vita privata chi è Vincenzo?

È difficile autodefinirsi, credo di essere una persona estremamente socievole e simpatica
con luci ed ombre. Mi porto dietro alcuni momenti neri dell’adolescenza, sono una persona
un po’ permalosa ma che non porta mai rancore, anche grazie alla bontà di fondo che mi
aiuta ad interpretare Beppe. Ho pochi ma grandi difetti.

Vincenzo e l’amore: quale è la situazione?

Sono sempre stato fidanzato, fin dai diciotto anni. Mi piace avere una persona accanto, ho
un lavoro che non permette tanta solitudine ed avere qualcuno che si interessasse a me è
stata anche una grande fonte di ispirazione.

Il tuo personaggio si relaziona quotidianamente con tanti giovani. Se avessero
realizzato Mare Fuori quando eri tu ad essere giovane e ti avessero proposto una
parte, quale ruolo avresti preferito?

Se avessi dovuto scegliere un personaggio avrei sicuramente preferito Ciro, benché non mi
riveda in lui. Secondo me è uno dei personaggi più belli ed iconici, anche grazie all’egregio
attore che lo interpreta. Appare soltanto nella prima serie, ma rimane un personaggio
straordinariamente importante in Mare Fuori. Personalmente, mi rivedo più nel Chiattillo.

Mare Fuori ha un pubblico molto giovane e, su Rai Play, è la serie televisiva più vista.
Quale è il segreto di Mare Fuori?

Il coraggio di Mario Fuori. Trent’anni fa uscì Mery Per Sempre, che trattava lo stesso
argomento seppur in maniera diversa. Noi giovani eravamo stupefatti e ci recammo a flotte
ai cinema. Ora, grazie a Mare Fuori, il pubblico si è finalmente reso conto del disagio
giovanile che vivono i detenuti del carcere minorile di Nisida. Inoltre, i personaggi sono
tutti ottimi. Tutti gli educatori che arrivano dalle carceri minorili ci dicono che i loro
detenuti hanno dei punti di riferimento nella serie. Ci arrivano alcune critiche, ma se
fossimo troppo fedeli alla realtà rischieremmo di essere noiosi, ci sono cose che devono
essere adattate al contesto televisivo.

Una parte della critica paragona continuamente Mare Fuori ad altre serie napoletane
come Gomorra. Perché?

È un riferimento totalmente sbagliato, non so perché lo facciano, è fuorviante. Gomorra è
una splendida serie che però rappresenta la realtà della camorra senza alcuna speranza,
mentre per noi la speranza è il punto di partenza per salvare i giovani. Cosa c’è di più
benefico. Noi parliamo di ragazzi che nascono in contesti difficili e lottano per non essere
emarginati poiché hanno tutti dei lati positivi e negativi, mentre in Gomorra questi elementi
non ci sono.

Il personaggio di Beppe rappresenta una figura amica dei protagonisti, anche se
dovrebbe piuttosto indirizzarli verso condotte positive. Come ti sei preparato per
questo ruolo?

Partiamo dal presupposto che pochi ragazzi sanno che mi chiamo Vincenzo Ferrera, poiché
mi chiamano tutti Beppe. Sono spesso a pranzo con i giovani attori della serie, ma anche
loro mi chiamano tutti così. Si è ormai creato un rapporto di fratellanza tra i personaggi, con
me che ormai sono sui set da cinquant’anni e loro che sono da poco diventati professionisti.
Ho dei colleghi molto preparati, per questo è stato semplice creare un rapporto così vero.
Quando un personaggio muore noi piangiamo realmente, poiché sappiamo che non
lavoreremo più con l’attore o l’attrice che l’ha interpretato. Io piango sul serio, così come
gli altri ragazzi.

Sono numerosi i giovani attori e le giovani attrici che si alternano sul set, mentre non ci
sono grossi addii nel cast da parte degli adulti. È una scelta precisa?

Le storie più seguite da parte del pubblico sono quelle dei ragazzi, ma c’è il rischio che alla
lunga le stesse storie annoino. Gli attori adulti sono invece un punto fermo, poiché non
importa troppo se i comandanti cambiano: non sono il centro della serie. Anche io vengo
spesso cambiato per strada, ma con i giovani c’è proprio una sorta di delirio quando
vengono incontrati per strada dai loro fan.

Un sogno che non sei ancora riuscito a realizzare?

Al momento, il mio sogno di diventare attore e di vivere con il mio stipendio da attore l’ho
raggiunto. Il mio sogno è quello di continuare a lavorare ma, soprattutto, vedere crescere i
miei figli in salute.

Lavori da anni in teatro, ma Mare Fuori ti ha dato innegabilmente una visibilità
piuttosto maggiore. Come stai reagendo a tutto ciò?

Ho avuto qualche ruolo importante in serie che hanno avuto un successo discreto, ma non
ho mai avuto così tanta fama. Non mi era mai successo di essere ripubblicato da Chiara
Ferragni mentre vedeva Mare Fuori sul suo profilo Instagram. Vivo tutto ciò con disincanto,
perché ho faticato parecchio con tante delusioni; quindi, sono sempre pronto a reggere un
calo della parabola del mio successo.

Ti ringrazio per la disponibilità, sei una persona fantastica.

Grazie a te, a presto.

INTERVISTA CURATA DA GERARDO JR MACCAURO

L’intervista la trovate anche nella nostra pagina instagram in formato “Magazine Digitale”

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