E’ stato uno dei volti più amati degli anni novanta ma adesso ha deciso di sorprenderci con le sue ultime rivelazioni: cosa è successo
Impossibile non pensare a una delle serie tv cult degli anni novanta, duemila quando facciamo riferimento a Buffy l’AmmazzaVampiri. La cacciatrice più famosa di sempre, a soli 15 anni era già in grado di tenerci incollati allo schermo con le sue avventure e i suoi scontri amorosi, divisa proprio tra due vampiri.
Non c’è dubbio che Buffy abbia rappresentato, insomma, una vera e propria apripista nel mondo delle serie soprannaturali per e con gli adolescenti, dando spesso però anche spazio a scene controverse e dibattute. Come, ad esempio, quella che ha coinvolto il personaggio proprio di Buffy con il vampiro Spike nella scena, ormai nota, dell’aggressione.
Le rivelazioni dell’attore anni 90
La scena, però, non è stata particolarmente difficile da guardare o da vivere solo per tutti i fan della serie. Come confessato dallo stesso James Marsters, infatti, la scena in questione (che ancora oggi, e a distanza di decenni, è una delle più chiacchierate e discusse) non è stata affatto facile e soprattutto non è mai stata apprezzata neanche da lui. Lo stesso “Spike” si è più volte opposto alla realizzazione della scena in cui il suo personaggio aggredisce la Cacciatrice Buffy, senza però riuscire a ottenere nulla o essere ascoltato.
Una decisione, questa, che di certo non ha incontrato il suo favore e che, soprattutto, per la crudeltà e la durezza della scena in sé lo ha spinto subito dopo a rivolgersi a uno psicologo. A raccontarlo, nello specifico, è proprio lui nel corso di un podcast (Inside of You di Michael Rosenbaum): qui l’attore parla di quel momento come di uno dei più difficili della sua carriera, in grado di distruggerlo a tal punto da definirlo il giorno più buio della sua carriera. Non a caso, d’altronde, la scena è ancora oggi una delle più brutali di tutta la serie che conta ben 6 stagioni.
Le conseguenze per Spike
La scena in questione, come racconta lo stesso attore, nasce dell’idea di uno degli sceneggiatori nel ricordare una sua vecchia esperienza. La sua crudeltà, però, ha senza dubbio avuto ripercussioni molto importanti. Sia per il personaggio, che da quel momento decide di percorrere una nuova strada e un viaggio fino alla ricerca della sua anima (che troverà e che lo porterà a un grande sacrificio alla fine della serie) ma ancor di più per l’attore.
James Marsters, infatti, spiega che aveva sempre preferito tenersi alla larga da certo materiale e scene nei suoi progetti in quanto non era sicuro di come poi sarebbe stato percepito, ma che essendo già parte da anni del progetto non aveva la possibilità di opporsi. Si sentiva teso, contratto e contrario: stava vivendo, come spiega lui stesso, il suo inferno personale, al punto tale da aver bisogno di momenti di pausa intensi dopo una scena e l’altra. Ed è proprio per questo motivo che ha poi deciso di rivolversi a un terapeuta per affrontare questo momento così difficile del suo lavoro.